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Rivista VOLO A VELA n. 396

In distribuzione postale l'ultimo numero pubblicato dal CSVVA (editore, Centro Studi del Volo a Vela Alpino). ABBONATI

Rivista VOLO A VELA n 396 COPERTINA

SOMMARIO n. 396
■ Editoriale: Garisti e amatori
■ Notizie in breve
   -  Robin DR400, incollaggio: aggiornamento
   - Corso giudici sportivi e direttori
   - Ventus3, superati i 200 esemplari
   - Winglet "neo" in kit per LS3 e LS3a
   - Coppa Città di Varese
   - Nuovi piloti a Varese
   - Incidente tra le case in Austria
   - Siti meteo di Michel Charpentier Leggi tutto...
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Orsi Giorgio
Uomo discreto, capitano d’azienda rispettato e stimato, legato per tutta la vita all’azienda Mazzucchelli, Ferruccio Giorgio Orsi era marito di Adele e con lei nel 1961 ha fondato l’attuale Aero Club di Calcinate del Pesce.

Il primo volo in aliante i coniugi Orsi lo fecero nel settembre del 1959, a Vergiate. Raccontava ancora Giorgio:
”Amici e collaboratori mi avevano parlato del volo a vela come di un’esperienza unica, affascinante. Adele e io si decise che avremmo soddisfatto la nostra curiosità a Venegono, ma il contatto con i responsabili dell’aeroporto fu negativo: ci accorgemmo subito che nel regno del volo a motore i volovelisti non godevano d’attenzione. Per esempio noi si sarebbe dovuto fare scuola di volo alle 5 del mattino. Arrivederci e grazie. A Vergiate fummo accolti con simpatia: gente giovane, appassionata, cortese e decisa a fare proseliti, quindi a portare i visitatori in cielo… “a macca”, cioè senza pagare. Si era nel tardo pomeriggio, quel giorno volai solo io. Furono sensazioni straordinarie: un volo calmo del quale ero pienamente partecipe, una serenità interiore esaltata anche dalla bellezza del panorama. Era un mondo tutto tuo da godere in un silenzio e in un’atmosfera incredibili.”
Se nel tempo gli aeroclub con le loro scuole, utilizzando i campi delle industrie aeronautiche, hanno contribuito a sviluppare la cultura del volo a motore, più difficile era la situazione per gli appassionati dell’aliante, costretti sin dagli Anni Venti del secolo scorso a chiedere ospitalità ai piccoli aeroporti per svolgere la loro attività o ricorrere agli avventurosi, spettacolari e costosi lanci dal Campo dei Fiori.
Non una guerra, ma certamente una convivenza non del tutto senza spigoli perché si trattava, e si tratta, di due discipline totalmente diverse, con i volovelisti a volte nel ruolo dei parenti poveri. Così era anche a Vergiate nel 1959.

Erano infatti pionieri con scarsissime risorse i giovani appassionati cultori del volo a vela ai quali i coniugi Orsi si erano presentati, e per di più molto diffidenti come coloro che sono avvezzi a non incontrare fortune sul proprio cammino. E così, quando da Varese arrivò una garbata convocazione presso la casa della famiglia Orsi, che voleva saperne di più, non ci furono né entusiasmi, né speranze, ma solo curiosità. A rappresentare i ragazzi di Vergiate fu delegato Umberto Bertoli, allora studente. Il giovane, nella villa di San Pedrino, si trovò di fronte a una realtà inimmaginabile: da parte di Adele e Giorgio per il volo a vela c’era un interesse serio, teso a un programma di sviluppo da fondare su accertamenti e approfondimenti; e poi interventi finanziari per acquisire mezzi e strutture, anche con ricerche di mercato; infine la richiesta di funzionalità massima da parte del gruppo di lavoro con attenzione anche ai dettagli. Cioè sarebbe dovuto nascere un club che agli scopi di base doveva accompagnare una cultura gestionale e di programmazione di stampo imprenditoriale.
Insomma una roba da svenire per i ragazzi di Vergiate: era l’impossibile che non osavano sognare. E che avrebbe avuto in breve tempo conferme clamorose con l’acquisto in Svizzera, a Sion, di alcuni eccezionali alianti polacchi e di un traino Dornier Do 27. Erano le prime basi di una sbalorditiva autonomia del volo a vela varesino che si sarebbe completata con la realizzazione della pista di Calcinate del Pesce. L’idea di lasciare Vergiate per creare un impianto totalmente dedicato ha 60 anni e nacque quando, arrivando in volo da Vergiate, Giorgio e Adele ogni volta avevano un felice impatto con il lago e la montagna di Varese. E si sentivano dire dall’istruttore Baldisserri, che li stava portando al brevetto:
”Che meraviglia sarebbe mettere casa qui sotto di noi, avere una pista nuova, tra il lago e la montagna”.
L’idea risaliva a tanti anni prima: l’avevano già avuta i volovelisti del Gruppo Tomaso Dal Molin che, essendo famosi ma senza mecenati, rinunciarono al sogno e nel dopoguerra avevano trovato ospitalità nei campi di chi volava a motore.
“Il terreno fu un dono di mio suocero Silvio che volle favorire il nostro progetto. C’era un’area paludosa di 350 mila metri quadrati, un terzo della quale appartenente a ben 80 proprietari: fu il notaio Luigi Zanzi ad avviare le acquisizioni. I lavori per il consolidamento del sedime richiesero grande impegno, l’aeroporto divenne una realtà, nel tempo adeguata alle necessità dettate dallo sviluppo del progetto.”
Per il Centro Studi Volo a Vela Alpino, il cui primo presidente fu lo stesso dottor Zanzi, negli anni furono fatti altri tipi di investimento. Non c’è stata dunque solo attenzione a infrastrutture e mezzi, ma anche agli uomini, tra i quali va ricordato Plinio Rovesti, meteorologo di fama internazionale chiamato da Rieti a Varese. Rovesti sarebbe stato anche un maestro di gestione dell’aeroporto e della pratica sportiva. Calcinate, attraverso il Centro Studi, oggi offre un piccolo ma interessante museo, un archivio storico e una biblioteca ricca di pubblicazioni estere; inoltre garantisce la continuità della rivista Volo a Vela.
Il progetto dei coniugi Orsi ha avuto piena attuazione.
Di seguito una lista della carriera volovelistica e delle onorificenze di Giorgio:
-      C d’argento (anno 1962)
-      C d’oro (anno 1963)
-      Campione Italiano al 6° Campionato di Velocità – Classe Lega 1 (anno 1966)
-      Secondo al 7° Campionato Italiano di Velocità – Classe Lega 1 Libera (anno 1967)
-      Campione Italiano al 18° Campionato di Velocità – Classe Promozione (anno 1978)
-      Onorificenza FAI “The FAI Paul Tissandier diploma” (anno 1964)
-      Onorificenza CONI “Medaglia di bronzo al valore atletico” (anno 1966).