Ultimo numero pubblicato

Rivista VOLO A VELA n. 396

In distribuzione postale l'ultimo numero pubblicato dal CSVVA (editore, Centro Studi del Volo a Vela Alpino). ABBONATI

Rivista VOLO A VELA n 396 COPERTINA

SOMMARIO n. 396
■ Editoriale: Garisti e amatori
■ Notizie in breve
   -  Robin DR400, incollaggio: aggiornamento
   - Corso giudici sportivi e direttori
   - Ventus3, superati i 200 esemplari
   - Winglet "neo" in kit per LS3 e LS3a
   - Coppa Città di Varese
   - Nuovi piloti a Varese
   - Incidente tra le case in Austria
   - Siti meteo di Michel Charpentier Leggi tutto...
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Indice articoli

Pioniere del volo a vela, praticò questa attività aeronautica in tutti i suoi aspetti. Istruttore, progettista e costruttore, organizzatore, meteorologo e saggista. Una passione che lo condusse in giro per l’Italia, da Varese a Rieti, e in Argentina, dove esisteva un campo di volo, a volte solo un prato, da cui portare in cielo un aliante.
Mirò sempre, con altruismo e serietà di intenti, alla diffusione e al progresso dell’ala silenziosa.
Plinio Rovesti nasce nel 1911 a Gualtieri (Reggio Emilia) da una famiglia di produttori vinicoli, che durante una crisi del settore di metà anni venti si era trasferita a Varese in cerca di miglior fortuna. E’ l’aeromodellismo la passione del giovane Plinio, che volge lo sguardo al cielo per capire dove vanno le ali dei suoi leggeri modelli cullati da forze impalpabili. Ben presto vuole conoscere il cuore dell’aria. Per farlo si rimbocca le maniche e, assieme ad altri amici aeromodellisti (tra cui Ermanno Bazzocchi, il futuro padre degli addestratori a getto Aermacchi) fonda, nel 1930, il Gruppo di volo a vela “Tommaso Dal Molin”, guidandolo appena diciannovenne. Il salone di una scuola varesina è l’officina in cui vengono realizzati, togliendo ore al sonno, i primi alianti libratori. I materiali sono un regalo delle ditte aeronautiche della zona.
Per collaudare e volare su quei trabiccoli di legno e tela, ottiene, con altri tre compagni di ventura, gli attestati A e B di volo librato a Pavullo nel Frignano (Modena), la cui scuola dirigerà nove anni più tardi. I primi “salti” sono nell’aeroporto dell’Agusta di Cascina Costa e in diversi campi di fortuna.
Vengono poi il brevetto “C” di volo veleggiato e, più tardi, una sequenza di brevetti su aerei a motore sino a quello militare di pilota da bombardamento.
E’ proprio nel 46 che nasce presso l’E.N.A.L. aziendale “S.I.A.I. Marchetti” di Sesto Calende, con la prestigiosa Presidenza dell’ing. Alessandro Marchetti, il primo Club Volovelistico che riprenderà dopo la guerra l’attività di volo, guidato dalla capacità organizzativa e dall’entusiasmo di Plinio Rovesti.
Questo gruppo sarà il sano embrione dal quale nascerà più tardi il Centro Studi Volo a Vela Alpino, di Varese.
Ma il desiderio è di andare più in alto e lontano. Il territorio su cui vola è punteggiato di laghi. Allora, perché non pensare ad alianti anfibi? La stagione è esaltante per il Gruppo Dal Molin. Rovesti collabora con l’ing. Angelo Mori del Genio aeronautico alla progettazione e costruzione di due veleggiatori anfibi: il super “Roma” (con ben 20 metri di apertura alare) e il “Varese” di medie caratteristiche. Quest’ultimo realizzato in otto esemplari. E’ evidente, qualcosa di grosso bolle in pentola. L’idro-volo a vela comporta un addestramento nelle acque del Golfo di Genova a traino di motoscafi.